Un’Esigenza Personale: il Racconto di Beppe Gandolfo
di Pietro Bucolia
MONCALIERI, 6 febbraio 2025. Nel cuore di una serata piacevole e gremita, svoltasi nella sala Hermitage di Avigliana sotto la guida del presidente Lino Tiozzo, il Lions Club Orbassano ha ospitato l’illustre giornalista Beppe Gandolfo. La serata ha offerto un’opportunità unica di riflessione sulla storia recente del Piemonte attraverso il racconto appassionato di Gandolfo, basato sul suo ultimo almanacco **”Un Anno in Piemonte 2024″**.
Motivazione Personale
Gandolfo ha iniziato il suo intervento spiegando l’esigenza personale che lo ha spinto a raccogliere e documentare le notizie quotidianamente. Nel 2002, in risposta alla crescente inondazione di informazioni, Gandolfo ha sentito la necessità di creare un almanacco che potesse mettere ordine nel caos informativo. “Se non ricordiamo ciò che è successo ieri, come possiamo capire cosa accade oggi?”, ha affermato. Questo progetto rappresenta un tentativo di resistere alla frammentazione della memoria collettiva e di offrire una visione più chiara degli eventi significativi.
L’Industria dell’Auto a Torino
Uno dei temi centrali della serata è stato il declino dell’industria automobilistica torinese. Gandolfo ha sottolineato come Torino abbia ufficialmente segnato la fine della sua storia come capitale dell’auto nel 2024. Dai fasti del 1963, quando la città produceva un milione di auto, al drammatico calo a meno di 18.000 unità nel 2024, il cambiamento è stato epocale. Anche il numero di dipendenti del settore è sceso drasticamente, passando da 40.000 nel 2002 a meno di 4.000 nel 2024. Gandolfo ha condiviso un aneddoto personale, ricordando quando, da bambino, osservava affascinato le catene di montaggio nelle fabbriche torinesi, simbolo di una città in pieno fervore industriale.
Una Città in Evoluzione
Gandolfo ha poi descritto la trasformazione di Torino, che da capitale industriale si sta riconfigurando come città turistica, universitaria e spaziale. Questo cambiamento richiede un nuovo approccio e la città sta cercando di definire la sua nuova identità. Torino è diventata un hub per le competenze sull’auto e continua ad attrarre eventi di rilevanza internazionale, come dimostrato dai 200 anni del Museo Egizio e dal successo delle ATP Finals. Gandolfo ha menzionato con orgoglio come i tennisti adorino Torino, descrivendola come una città calda ma non soffocante, a misura d’uomo.
Il Rilancio del Turismo e della Cultura
Torino si sta affermando come meta di turismo esperienziale, con attrazioni come il Museo Egizio, il Museo del Cinema e il Museo dell’Auto. Gandolfo ha menzionato l’importanza del turismo enogastronomico, con iniziative come il Cammino di Oropa, che valorizzano le colline, i laghi e le montagne della regione. Ha ricordato con nostalgia i tempi in cui, il 1 agosto, la città chiudeva e le famiglie partivano per le vacanze, un’usanza che oggi è scomparsa ma che rappresentava un momento di coesione comunitaria.
Le Sfide Attuali e Future
La città deve affrontare diverse sfide pratiche, come il miglioramento dei collegamenti stradali e ferroviari e la necessità di una metropolitana che funzioni anche oltre le 21:30. Torino ha un grande potenziale, grazie all’innovazione tecnologica e al settore spaziale supportato dal Politecnico e dalle università. Gandolfo ha evidenziato come sia necessario liberarsi dalla percezione di periferia di Milano e valorizzare le risorse locali, sfruttando l’inventiva e la capacità organizzativa che caratterizzano Torino.
Orgoglio e Innovazione Torinese
Gandolfo ha inoltre ricordato con orgoglio come Torino abbia saputo reinventarsi durante le Olimpiadi del 2006. Eventi come i 200 anni del Museo Egizio hanno riaffermato il suo ruolo culturale. Scelte politiche e amministrative hanno modellato la città, che hanno lasciato il segno. Ha narrato un episodio emblematico delle Olimpiadi del 2006, quando Carla Ciampi, moglie del Presidente della Repubblica, commentò con entusiasmo la bellezza di Torino viaggiando con i finestrini aperti.
Tuttavia, ha anche ricordato decisioni critiche, come la rinuncia da parte dell’amministrazione Appendino a candidare Torino per le Olimpiadi Invernali del 2026. Questa scelta ha suscitato frustrazione tra coloro che credevano nel potenziale della città di ospitare nuovamente un evento di tale portata.
Il Sottotono Piemontese Rispetto al Grande Tono Milanese e Lombardo
Gandolfo ha toccato un tema sensibile ma cruciale: il confronto tra Torino e Milano. Se Milano e la Lombardia sono spesso percepite come il centro economico e mediatico d’Italia, Torino ha mantenuto un profilo più discreto, talvolta in sottotono rispetto al grande tono milanese e lombardo. Questo, ha spiegato Gandolfo, non deve essere visto come una debolezza, ma come una caratteristica distintiva. Il Piemonte ha una sua identità forte, radicata nella storia e nella cultura, che merita di essere valorizzata e promossa senza complessi di inferiorità.
Le Storie di Cronaca
Eventi di cronaca come la tragedia della Thyssen hanno segnato profondamente Torino. Le storie di Cogne e Novi Ligure, il dolore e l’amarezza, sono sempre presenti. La cronaca nera cattura l’attenzione e lascia un’impronta duratura sulla memoria collettiva. Tuttavia, la serata ha anche celebrato l’orgoglio torinese e la capacità della città di trasformarsi e affrontare le sfide. Gandolfo ha spiegato come la cronaca, pur offrendo adrenalina e fama, porti con sé un carico emotivo e psicologico che non si dimentica facilmente.
Cronaca Nera e Auditel
Gandolfo ha sottolineato come la cronaca nera giochi un ruolo fondamentale negli indici di ascolto televisivo, o Auditel. Le storie di cronaca nera catturano l’attenzione del pubblico grazie al loro impatto emotivo e alla curiosità che suscitano. La televisione, essendo un prodotto che deve vendere e fare ascolti, spesso sfrutta questi aspetti per attrarre spettatori. Tuttavia, Gandolfo ha ribadito l’importanza di un’informazione equilibrata che non si limiti a sfruttare solo gli aspetti più sensazionalistici degli eventi.
Sessione di Domande
Durante la sessione di domande, Pietro Bucolia, presidente del Lions Club Moncalieri Host, ha chiesto a Beppe Gandolfo quale fosse la vocazione prevalente dell’area metropolitana e della stessa Torino. Gandolfo ha risposto che la vocazione di Torino è ora quella di diventare una città multifunzionale, che spazia dalla cultura al turismo, dall’innovazione tecnologica all’industria spaziale. Ha sottolineato che Torino sta cercando di trovare un equilibrio tra il suo glorioso passato industriale e le nuove sfide del futuro.
Un’altra domanda posta dal pubblico, molto coinvolto e partecipante, durante la sessione è stata perché in televisione vanno forte le storie di cronaca nera, che occupano tanto spazio. Gandolfo ha spiegato che la televisione è un prodotto che deve vendere, e le storie di cronaca nera catturano l’attenzione del pubblico, offrendo adrenalina e una sorta di “intrattenimento”. Tuttavia, ha sottolineato l’importanza di un’informazione equilibrata che non si limiti a sfruttare solo gli aspetti più sensazionalistici degli eventi.
Una Serata di Cultura e Memoria
Gandolfo ha saputo coinvolgere e appassionare il pubblico con il suo racconto, dimostrando come la memoria storica sia fondamentale per comprendere il presente e intuire il futuro. Le sue riflessioni sull’evoluzione di Torino, dalla crisi dell’industria automobilistica alla rinascita culturale e turistica, hanno offerto una visione chiara e articolata delle sfide e delle opportunità che la città deve affrontare.
Il Valore del Passaparola
Uno degli aspetti più significativi emersi durante la serata è stato il ruolo cruciale del passaparola nella promozione del territorio. Gandolfo ha sottolineato come la valorizzazione del Piemonte non passi solo attraverso le campagne di comunicazione regionali, ma anche attraverso il contributo attivo dei cittadini. La condivisione di esperienze positive e l’impegno personale sono strumenti potenti per rendere un territorio vivo e attrattivo.
L’Importanza dell’Informazione Equilibrata
La discussione sulla cronaca nera e il suo impatto sugli indici di ascolto televisivi ha offerto un’importante riflessione sull’informazione equilibrata. Gandolfo ha ribadito l’importanza di un giornalismo che non si limiti a sfruttare gli aspetti più sensazionalistici degli eventi, ma che offra una visione completa e approfondita della realtà.
Riconoscimenti e Ringraziamenti
La serata si è conclusa con un applauso caloroso per Beppe Gandolfo, che ha saputo trasmettere con passione e competenza le sue riflessioni e i suoi ricordi. Tra gli ospiti presenti vi era anche Pietro Bucolia, presidente del Lions Club Moncalieri Host, accompagnato dalla moglie Isabella, che ha molto apprezzato questa serata di cultura, educazione, informazione e formazione per essere cittadini attivi e responsabili.
Considerazioni finali
Questo evento ha dimostrato ancora una volta come momenti di condivisione e riflessione possano contribuire a rafforzare il senso di comunità e l’orgoglio di appartenenza a una città come Torino, in continua evoluzione. Grazie alla guida del presidente Lino Tiozzo e all’intervento illuminante di Beppe Gandolfo, la serata del Lions Club Orbassano si è rivelata un successo, arricchendo i partecipanti e stimolando un dibattito costruttivo sul futuro del Piemonte.
Biografia di Beppe Gandolfo
Beppe Gandolfo è nato a Torino il 19 marzo 1959. La sua carriera giornalistica è iniziata nei periodici e nelle tv locali, collaborando con Telesubalpina e GRP. Ha poi lavorato per Avvenire, un giornale cattolico, prima di approdare all’ ANSA Piemonte nel 1989. Dopo otto anni, nel 1998, è diventato corrispondente per le Reti Mediaset dal Piemonte e Valle d’Aosta. Gandolfo è anche un cattolico praticante, il che ha influenzato il suo approccio alla cronaca e alla narrazione degli eventi, portando una prospettiva diversa e arricchente. Oltre alla sua attività giornalistica, è autore di diversi libri, tra cui la serie annuale Un Anno in Piemonte e Il mio Toro, la mia missione, scritto con don Aldo Rabino.