CULTURA, EDUCAZIONE, CURA ED IMPRESE: L’ASCENSORE SOCIALE PER UNA SOCIETÀ INCLUSIVA E RESPONSABILE 

Un nuovo modello di sviluppo che valorizza scuola, famiglia, imprese, istituzioni e Chiesa in un’alleanza strategica per il futuro dei giovani, il contrasto al disagio e la promozione di opportunità di crescita, formazione e lavoro, in un quadro di laicità inclusiva e solidale.

✍️ Pietro Bucolia 🔵 

Presidente GióProtagonisti – Amici per il Futuro dell’Uomo

MONCALIERI. Nel mondo di oggi, segnato da profondi cambiamenti economici e sociali, la necessità di costruire una società più equa, responsabile e solidale è sempre più evidente. Il crescente disagio giovanile, l’aumento delle disuguaglianze educative e la fragilità di molte famiglie richiedono un modello di sviluppo innovativo e collaborativo, capace di coinvolgere scuola, famiglia, imprese, istituzioni e realtà ecclesiali in un’azione comune.

Cultura, educazione, cura e il ruolo attivo delle imprese devono diventare i pilastri di questo nuovo approccio, trasformandosi in strumenti concreti di mobilità sociale, inclusione e crescita economica. La laicità inclusiva e responsabile, in questo contesto, rappresenta un valore chiave: non una separazione tra le diverse componenti della società, ma una loro valorizzazione reciproca, in cui ciascun attore sociale – laico o religioso – porta il proprio contributo alla costruzione del bene comune.

Il Disagio Giovanile: Un Campanello d’Allarme per la Società

Le nuove generazioni si trovano ad affrontare difficoltà sempre più complesse: precarietà lavorativa, pressione sociale, solitudine, difficoltà relazionali, eccesso di digitalizzazione e mancanza di punti di riferimento. L’ansia, l’insicurezza e il senso di inadeguatezza sono ormai diffuse tra i giovani, portando spesso a fenomeni di abbandono scolastico, disoccupazione giovanile e disimpegno sociale.

Davanti a questa realtà, la risposta non può essere frammentata o lasciata alla buona volontà dei singoli, ma deve tradursi in un sistema di alleanze strategiche tra scuola, imprese, istituzioni e terzo settore, con un ruolo centrale delle associazioni e delle realtà ecclesiali, che da sempre lavorano per il sostegno alle famiglie e alla crescita personale dei giovani.

Cultura e Educazione: La Chiave per la Mobilità Sociale

Un giovane con accesso alla cultura e a un’educazione di qualità ha maggiori possibilità di emanciparsi, di sviluppare un pensiero critico e di costruire un futuro solido. Tuttavia, il divario educativo ed economico crea ancora profonde ingiustizie: chi nasce in contesti svantaggiati ha meno opportunità di successo.

Per questo motivo, scuola e imprese devono collaborare per creare percorsi educativi innovativi, che non si limitino alla trasmissione di nozioni, ma che insegnino ai giovani competenze trasversali, spirito di iniziativa e capacità di affrontare il mondo del lavoro con consapevolezza e fiducia.

Il Valore della Cura e del Welfare Sociale

Oltre all’istruzione, il concetto di cura è centrale in questo nuovo modello di sviluppo. Cura significa attenzione al benessere psicologico ed emotivo dei giovani, alla qualità delle relazioni, alla creazione di spazi di ascolto e sostegno. Una società che non si prende cura dei suoi giovani è una società destinata a un futuro di incertezze e disgregazione.

Il coinvolgimento del terzo settore e delle realtà ecclesiali, che da sempre operano nel campo del sostegno sociale, può essere fondamentale per creare reti di supporto capaci di affiancare le famiglie e i ragazzi in difficoltà, senza discriminazioni, ma con un approccio aperto e inclusivo.

Il Ruolo delle Imprese: Generare Cultura e Opportunità per il Futuro

Le imprese sono un motore di sviluppo, ma non solo dal punto di vista economico. Possono e devono essere attori sociali, contribuendo alla crescita della comunità in cui operano attraverso investimenti in formazione, responsabilità sociale d’impresa e creazione di opportunità per i giovani.

Le aziende possono diventare protagoniste di un cambiamento culturale, investendo in:

Percorsi di formazione e lavoro per i giovani, in collaborazione con scuole e università.

Progetti di welfare aziendale, che supportino le famiglie e i dipendenti nella conciliazione tra lavoro e vita privata.

Sostegno a iniziative culturali e sociali, per diffondere valori di inclusione e crescita condivisa.

Partnership con il terzo settore e la Chiesa, per rispondere in modo concreto ai bisogni della comunità.

Le imprese che investono in cultura, educazione e welfare non solo migliorano la società, ma creano anche un’economia più solida e sostenibile, basata su persone motivate, formate e pronte a contribuire con il loro talento al progresso collettivo.

Un’Economia della Responsabilità e della Collaborazione

Per affrontare il disagio giovanile e garantire un futuro più giusto e inclusivo, è necessario ripensare il concetto di sviluppo, basandolo su responsabilità condivisa, sinergie tra i diversi attori sociali e un nuovo patto educativo e culturale.

Il progetto “Giovani Protagonisti del Futuro”, promosso da GIOPROTAGONISTI ODV, è un esempio concreto di come questa visione possa tradursi in azioni reali:

Formazione per docenti e genitori, affinché possano riconoscere e affrontare il disagio giovanile.

Laboratori per i giovani, dedicati alla gestione delle emozioni, alla crescita personale e all’orientamento al lavoro.

Sportelli di ascolto e mentoring, con il supporto di psicologi, educatori e professionisti del mondo del lavoro.

Coinvolgimento delle imprese, per offrire opportunità di formazione e impiego ai giovani.

Alleanza tra laici e realtà ecclesiali, per costruire un modello di sviluppo che valorizzi tutti gli attori sociali, nel rispetto della laicità inclusiva e responsabile.

Costruire un Futuro Condiviso

La sfida che abbiamo davanti non riguarda solo i giovani, ma il futuro dell’intera società. Investire in cultura, educazione, cura e nel coinvolgimento delle imprese significa costruire un mondo in cui nessuno venga lasciato indietro, in cui le opportunità siano accessibili a tutti e in cui il benessere non sia un privilegio, ma un diritto universale.

Solo attraverso una responsabilità condivisa tra scuola, famiglia, imprese, istituzioni e Chiesapossiamo costruire una società più giusta, equa e capace di generare crescita umana ed economica. L’ascensore sociale non deve essere un’illusione, ma una realtà accessibile a tutti, per il bene del singolo e della collettività.

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