DISGELO TRA USA E CINA: TREGUA SULLE TARIFFE, NUOVE PROSPETTIVE PER I MERCATI

Una pausa di 90 giorni sui dazi accende l’ottimismo degli investitori. Ma la partita resta aperta.

di Pietro Bucolia – Consulente finanziario e narratore economico

Il “giorno della liberazione” tariffaria

Dopo mesi di tensione e minacce reciproche, ieri è arrivata una notizia che ha scosso positivamente i mercati: Stati Uniti e Cina hanno trovato un accordo temporaneo per ridurre le tariffe imposte negli ultimi mesi. Il Segretario del Tesoro americano, Scott Bessent, ha annunciato una pausa di 90 giorni nella guerra commerciale, durante la quale verranno sospesi o ridimensionati i dazi su una vasta gamma di beni.

I punti chiave dell’intesa

  • Cancellazione del 91% dei dazi di escalation introdotti dal 2 aprile 2025.
  • Sospensione del 24% delle tariffe reciproche per 90 giorni, con mantenimento di una tariffa base del 10%.
  • Esenzione totale per l’elettronica di consumo, un settore chiave sia per l’import USA che per l’export cinese.

Il nuovo schema tariffario prevede:

  • Tariffa base dell’11% ereditata dalla “Guerra Commerciale 1.0”;
  • 20% sul Fentanyl, tema centrale della disputa diplomatica;
  • 10% di dazi generici reciproci, allineati alle tariffe imposte ad altri partner commerciali.

Segnali di distensione

Questa intesa provvisoria viene letta dai mercati come un segnale inequivocabile: né Washington né Pechino vogliono davvero il disaccoppiamento economico. Il ritorno a livelli tariffari più sostenibili permette una maggiore prevedibilità per gli esportatori e alleggerisce la pressione sui margini aziendali globali.

L’accordo dimostra anche che le tariffe al 100% erano politicamente rumorose, ma economicamente insostenibili. E potrebbe aprire la strada a un ripensamento più strutturale nei rapporti commerciali.

Le implicazioni per i mercati

1. Un possibile disgelo duraturo

Nel breve termine, ci aspettiamo un miglioramento del sentiment degli investitori e un ritorno di flussi nei mercati emergenti. Le catene globali di approvvigionamento potrebbero beneficiare di questa tregua, soprattutto nei settori della tecnologia e dei beni di consumo.

2. Il peso del Fentanyl resta l’ultimo ostacolo

La tariffa del 20% sul Fentanyl rappresenta ora l’unica barriera commerciale rilevante. Ma se la cooperazione cinese sul controllo della sostanza dovesse aumentare, è possibile anche un’ulteriore riduzione. L’impatto sul PIL cinese, in questo scenario, potrebbe ridursi fino a 0,6 punti percentuali.

3. Occhio alla volatilità politica e monetaria

  • Rischio di ripensamenti: come accaduto nel 2018, gli accordi possono saltare. Un precedente da non dimenticare.
  • Cina accomodante: la PBoC ha tagliato tassi e riserve obbligatorie, ma potrebbe ora frenare nuovi stimoli in attesa di vedere l’effetto della tregua.
  • Dollaro e tassi USA: la pausa dei dazi limita il rischio di deprezzamento dell’USD, ma resta in agenda un possibile taglio dei tassi da parte della Fed tra giugno e settembre.

Un contesto che richiede visione

In questo scenario in evoluzione, segnato da segnali di tregua ma anche da rischi latenti, si apre una domanda decisiva per ogni investitore:

Qual è la tua strategia di portafoglio in questo contesto di mercato?

Valutare, adattare e decidere oggi può fare la differenza per il domani. Le opportunità non mancano, ma servono metodo, prudenza e lucidità.

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