I PMI1 dell’Area euro chiudono il 2024 in contrazione. Male il manifatturiero. La presidente della BCE rassicura: “La direzione di marcia è chiara”. Gli analisti monetari vedono sforbiciate ad ogni riunione.
Moncalieri. Nonostanta, la ripresa dei servizi, il quadro dell’economia dell’euro resta grigio. Gli indici PMI chiudono infatti l’anno a due velocità, con la manifattura saldamente in zona recessione e il terziario che invece passa dalla contrazione a una timida espansione. Per Eurolandia si preannuncia insomma un inizio d’anno in salita, tanto che, dopo aver tagliato i tassi giovedì scorso, la presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, è tornata a confermare che l’allentamento proseguirà. E proprio da Francoforte arrivano le nuove stime degli analisti sul costo del denaro, che ora è visto scendere progressivamente fino a toccare il 2% a giugno.
Politica Monetaria Americana
Negli Stati Uniti, la politica monetaria è gestita dal Sistema della Riserva Federale (Fed), che ha il compito di mantenere la stabilità dei prezzi e massimizzare l’occupazione. La Fed utilizza strumenti come la gestione dei tassi di interesse e il controllo dell’offerta di moneta per influenzare l’attività economica. Attualmente, la Fed sta adottando una politica monetaria restrittiva per combattere l’inflazione, con tassi di interesse che sono stati aumentati progressivamente nel corso dell’anno.
Politica Monetaria Inglese
Nel Regno Unito, la politica monetaria è gestita dalla Banca d’Inghilterra, che ha obiettivi simili a quelli della Fed: mantenere la stabilità dei prezzi e sostenere la crescita economica. Anche la Banca d’Inghilterra ha adottato una politica monetaria restrittiva, aumentando i tassi di interesse per contrastare l’inflazione. Tuttavia, il contesto economico britannico è influenzato anche dalle incertezze legate alla Brexit, che continuano a pesare sulle decisioni di politica monetaria.
Confronto e Implicazioni per l’Eurozona
Le politiche monetarie restrittive adottate sia negli Stati Uniti che nel Regno Unito hanno implicazioni significative per l’Eurozona. L’aumento dei tassi di interesse in queste economie può portare a un rafforzamento delle rispettive valute, rendendo le esportazioni dell’Eurozona meno competitive. Inoltre, l’incertezza economica globale e le tensioni geopolitiche possono influenzare negativamente la fiducia degli investitori e la stabilità dei mercati finanziari nell’Eurozona.
La Situazione Economica dell’Area Euro: Segnali di Ripresa e Sfide Future
Secondo la rilevazione Hcob a cura di S&P Global, a dicembre il calo dell’attività imprenditoriale dell’Area euro si è attenuato grazie alla ripresa del settore dei servizi, dominante nel blocco, che ha compensato l’ormai consolidata contrazione dell’industria manifatturiera. L’indice PMI composito è infatti salito a 49,5 punti, dai 48,3 di novembre, superando il consensus che prevedeva una discesa a 48,2, ma restando comunque sotto la soglia spartiacque dei 50 punti. L’indicatore del terziario è rimbalzato a 51,4 da 49,5, superando le attese di una variazione nulla rispetto a novembre e segnando il massimo da due mesi, mentre quello manifatturiero è rimasto fermo a quota 45,2 punti, in linea con le stime. “Il trend è ancora rivolto verso il basso. Per un segnale di inversione di trend affidabile, l’indice dovrebbe aumentare ulteriormente nei prossimi mesi. Nel complesso, è improbabile che l’economia dell’Area euro si espanda in modo significativo nel semestre invernale”, hanno avvertito gli economisti di Hcob.
Per cui, mentre la BCE continua con la sua politica di allentamento per sostenere l’economia dell’Eurozona, le politiche monetarie restrittive negli Stati Uniti e nel Regno Unito rappresentano una sfida aggiuntiva. Gli analisti monetari prevedono ulteriori tagli ai tassi di interesse da parte della BCE, con l’obiettivo di stimolare la crescita economica e contrastare le pressioni inflazionistiche.
- CURIOSITA’. COSA SIGNIFICA L’ACRONIMO PMI? ↩︎
Il PMI, acronimo di Purchasing Managers’ Index, è un indicatore economico che misura l’attività manifatturiera di un paese o di una regione. Questo indice è basato su sondaggi mensili condotti tra i responsabili degli acquisti delle aziende manifatturiere. I sondaggi valutano vari aspetti come la produzione, le nuove commesse, l’occupazione, le consegne dei fornitori e le scorte di magazzino1.
Il PMI è un indicatore chiave per comprendere le condizioni economiche del settore manifatturiero. Un valore del PMI superiore a 50 indica una fase di crescita del settore, mentre un valore inferiore a 50 segnala una contrazione. Un valore pari a 50 indica che la situazione è rimasta invariata rispetto al mese precedente.