GIÙ LA CORAZZA, ALVISE

L’impresa è un atto d’amore per la realtà, uno spazio per generare umanità e futuro.

di Pietro Bucolia – Consulente finanziario e narratore economico

“Là dove ti sei protetto, puoi guarire. Là dove hai finto, puoi tornare vero.”

UNA PRESENZA CHE NON TREMA

Ti vedo, Alvise.

Sei seduto dritto, elegante, composto.

Parli come chi sa dove sta andando.

Ma la tua voce non vibra.

Non ti sporchi.

Non scendi nel fango delle cose vere.

Non ascolti.

E soprattutto, non tremi.

LA REALTÀ CHE NON VUOI VEDERE

La realtà, per te, Alvise, conta zero.

Non la abiti, la calcoli.

Non la incontri, la manipoli.

Non la accogli, la sterilizzi.

Per te l’altro non esiste: è solo un segmento della tua strategia, un tassello nella scacchiera del tuo potere.

LA STRATEGIA CHE UCCIDE TUTTO

Parli di strategia, ma è solo il nome elegante che dai alla convenienza.

Rinchiudi le persone in funzioni.

Sterilizzi l’incontro.

Tieni lontano il reale perché ti chiede verità.

Tutto gira intorno al tuo interesse e a quello dei tuoi padroni. E lo chiami contesto.

Il potere senza verità è sterile.

Il successo senza senso è una sconfitta.

La realtà non si comanda. Si ascolta.

QUELLO CHE COSTRUISCI NON RESTA

Eppure ti presenti come guida, come leader, come costruttore.

Ma che cosa costruisci davvero?

Cordate, non comunità.

Narrative, non relazioni.

Immagine, non fiducia.

Hai costruito cordate, non comunità. Eppure parli di squadra.

Ti piace il futuro solo se è calcolabile.

Ma il futuro vero nasce dalla fiducia, non dal controllo.

Hai tolto la carne all’economia, la voce all’impresa, lo sguardo al lavoro.

NOI, NELLA REALTÀ

Noi, invece, nella realtà ci viviamo.

Conosciamo le mani che tremano prima di firmare un contratto.

I volti che si piegano sotto il peso delle scelte.

Le vite che si affidano al lavoro non come diritto astratto, ma come speranza concreta.

L’IMPRESA COME ATTO CIVILE

Fare impresa è un atto civile.

È costruire un pezzo di mondo.

È lasciare un’impronta che resta anche quando passano i ruoli, i titoli, le rendite.

L’ETICA CHE FA VIVERE

Confondi il consenso con la stima, la visibilità con la sostanza, la fedeltà con la subordinazione.

Ti affascina l’ordine, ma solo se ti ubbidisce.

Non sopporti la giustizia perché non la puoi guidare.

L’altro per te è un dato da incasellare.

Ma l’altro vero — quello che resta — non si lascia incorniciare.

UN’ECONOMIA CON L’ANIMA

Noi crediamo che l’economia possa avere un’anima.

Che il profitto debba essere servitore, non padrone.

Che l’impresa sia una vocazione, non un meccanismo.

Che l’imprenditore sia un leader di comunità, generativo, presente, umano.

LA CHIAMATA A INCARNARE

Evangelizzare l’economia non vuol dire predicare.

Vuol dire incarnare.

Vuol dire restituire umanità.

Vuol dire sentire il lavoro come gesto d’amore per la realtà.

IL TUO TIMORE PIÙ PROFONDO

Tu, Alvise, hai paura del reale.

Perché non si lascia incasellare.

Perché ti costringe a cambiare.

Perché non puoi plasmarlo senza che ti esponga.

Ti muovi sopra il reale, ma il reale prima o poi ti chiama.

E allora: o rispondi, o crolli.

IL GIORNO IN CUI NULLA REGGERÀ

E quel giorno, tutto il tuo potere sarà solo fumo.

Le cordate svaniranno.

Le maschere cadranno.

Resterà solo quello che hai costruito con amore, con coscienza, con giustizia.

LE DUE DOMANDE

Perché fai così, Alvise?

Di cosa hai paura?

Di non bastare?

Di perdere il controllo?

Di essere visto davvero, senza il tuo ruolo, senza la tua cornice?

L’INVITO A CAMBIARE DIREZIONE

Forse, lavorando solo con umanità, non punteresti alla sopravvivenza ma al significato.

Forse scopriresti che c’è qualcosa più del successo: la vita piena.

Perché l’amore sorprende, sempre.

Ci porta oltre i nostri calcoli, oltre i nostri schemi, oltre i nostri limiti.

Non porre — e non porti — limiti, Alvise.

Rischia la vita.

E riceverai in cambio regno in abbondanza.

IL DONO NON VA SEPOLTO

Non seppellire i tuoi talenti per paura.

Sono lì per essere consegnati.

Perché chi trattiene tutto… si perde.

Ma chi dona tutto… fiorisce.

Il talento nascosto è il dolore più grande.

Non è l’errore a condannarci, ma la paura di rischiare amore.

IL SÌ CHE CAMBIA TUTTO

Non servono strategie nuove, Alvise.

Serve solo un sì.

Vero.

Un passo. Nudo. Fragile. Ma libero.

Il primo gesto che fa tremare il cuore.

E apre la porta alla vita.

LA PIENEZZA CHE TI ASPETTA

E poi — lo sai — la vita può sorprenderti.

Con la sua pienezza.

Con la sua abbondanza.

Con quei frutti che non avevi previsto, ma che moltiplicano risultati, successi, relazioni,

fino alla realizzazione più piena, più bella, più alta, più giusta.

Gusta tutto questo, Alvise.

Assapora la realtà.

Torna.

Diventa anche tu un trovatore di speranza.

Un eroe del ritorno.

LA VERITÀ CHE NON PASSA

Giù la corazza, Alvise.

Tutto passa.

L’umanità resta.

Cerca la tua Itaca.

Facci ritorno.

Perché in ogni cuore c’è il profumo di casa per cui vale abbandonarsi.

Legato al tuo albero maestro, raggiungerai la vera ricchezza.

In tutto.

Che tu possa scegliere il reale.

Che tu possa costruire con amore.

Che tu possa tornare umano, ogni giorno.

E tu, se hai qualcosa da dire, dillo.

Scrivilo. Fallo vibrare.

Perché anche tu sei atteso, come Alvise.

Pietro Bucolia

Consulente finanziario e narratore economico

Al servizio della realtà e della speranza

Cellulare: 335 528 6459

Telefono fisso: 011 640 3250

Email: scrivimi@pietrobucolia.it

Indirizzo: Strada Genova 66, Moncalieri

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