IL NUOVO OTTIMISMO DEI MERCATI: SVOLTA REALE O ILLUSIONE DEL CONSENSO?

Il Global Fund Manager Survey di giugno 2025 racconta un mercato che rialza la testa, ma poggia ancora su un terreno fragile. Per l’investitore privato, il vero valore non è inseguire il consenso, ma costruire protezione intelligente prima che la corrente cambi.

di Pietro Bucolia – Consulente finanziario e narratore economico

IL GRANDE TERMOMETRO DEI GESTORI

Ogni mese il Global Fund Manager Survey di Bank of America misura lo stato d’animo dei principali investitori istituzionali del pianeta. Non è una semplice fotografia di dati: è il luogo dove osserviamo come i grandi patrimoni globali interpretano le variabili macroeconomiche e geopolitiche, e soprattutto dove stanno spostando il denaro.

Chi sa leggere questi segnali con intelligenza non cerca previsioni infallibili — che non esistono — ma comprende i punti di tensione sotto la superficie. Proprio qui si crea il margine competitivo per chi gestisce seriamente il proprio patrimonio.

DOPO IL CICLO DELLA PAURA, LA SPINTA DEL “SOFT LANDING”

Fino a pochi mesi fa il timore dominante era la recessione globale. Oggi, il 66% dei gestori intervistati scommette su un atterraggio morbido: rallentamento economico sì, ma senza contraccolpi drammatici. Solo il 36% considera ancora probabile una recessione nel breve.

Attenzione però: non è un ritorno ingenuo all’euforia, ma piuttosto una rinnovata fiducia nella resilienza di fondo del sistema. Una fiducia che, per l’investitore privato, va maneggiata con discernimento, sapendo che le inversioni di sentiment spesso sono veloci come i cambi di corrente in mare aperto.

IL RIENTRO GRADUALE DEL RISCHIO: SEGNALE COSTRUTTIVO, MA NON RISOLUTIVO

Il Bull & Bear Indicator di Bank of America sale a 5.4: un dato intermedio, che racconta un mercato meno impaurito ma non ancora trascinato dall’euforia.

Interessante il calo della liquidità di portafoglio (dal 4.8% al 4.2%): segnale di voglia di tornare sui mercati, ma con ancora un certo margine di prudenza. È proprio in queste fasi intermedie che la costruzione strategica di un portafoglio solido diventa fondamentale: non troppo esposto per rincorrere la moda, non troppo difensivo da perdere opportunità.

LA VARIABILE USA: CRESCE IL NODO FISCALE

Uno dei punti caldi resta la politica fiscale americana. Il nuovo pacchetto di tagli (Big Beautiful Bill) convince poco gli investitori: l’81% teme che finisca per alimentare il già ampio deficit pubblico.

Questa fragilità strutturale potrebbe tradursi, nel tempo, in maggiori pressioni sui rendimenti obbligazionari e sulla sostenibilità complessiva del debito americano. Per chi investe, significa tenere alta la vigilanza sui rischi di lungo termine sottostanti alla forza apparente dei mercati USA.

LE ROTAZIONI CHE ANTICIPANO I NUOVI EQUILIBRI

Sul piano operativo, i portafogli iniziano a ricalibrarsi:

  • L’azionario globale torna a essere nuovamente preso in considerazione, passando da -13% a -2%.
  • Le obbligazioni restano marginalmente sotto-pesate.
  • Le commodity, dopo mesi in ombra, ritornano in primo piano (+9%), spinte da energia, banche e industriali.

Chi sa leggere queste rotazioni comprende che la logica di diversificazione dinamica oggi non è solo prudenza, ma strategia competitiva.

I MERCATI GUARDANO SEMPRE PIÙ FUORI DAGLI STATI UNITI

Il dato geografico è particolarmente rilevante: per la prima volta da anni gli Stati Uniti risultano essere l’area più sotto-pesata dai grandi gestori (-36%). Viceversa, Eurozona (+34%) e mercati emergenti (+28%) tornano ad attrarre flussi significativi.

Si tratta di un segnale forte: chi investe solo su indici tradizionali rischia oggi una sottodiversificazione geografica strutturale, proprio mentre i grandi capitali si riallocano altrove.

VALUTE: IL SEGNALE ESTREMO SUL DOLLARO

Sul fronte valutario si toccano livelli storici: il 61% degli investitori giudica oggi il dollaro sopravvalutato, con un posizionamento netto short mai visto da oltre vent’anni. Questo crea potenziali opportunità, ma anche pericolose concentrazioni di consenso che possono invertire bruscamente.

Chi lavora su portafogli diversificati e sensibili alle valute deve oggi saper gestire queste asimmetrie di rischio latente.

LE VERE SCOMMESSE SUL PROSSIMO CICLO

Guardando ai prossimi cinque anni, il consenso dei gestori si sposta:

  • 54%: azioni internazionali (ex USA)
  • 23%: ancora fiducia residua sugli USA
  • 13%: oro come asset rifugio
  • 5%: obbligazioni residuali

Questo scenario suggerisce chiaramente che la tradizionale “comfort zone” USA-centrica potrebbe non essere più sufficiente per costruire portafogli robusti in un mondo multipolare in trasformazione.

I RISCHI INEVITABILI CHE RESTANO SOTTO IL TAPPETO

Nonostante l’ottimismo ritrovato, il sistema rimane esposto a diversi potenziali shock:

  • Una nuova escalation commerciale globale (47% dei gestori lo ritiene il principale rischio)
  • Ulteriori strette monetarie Fed (17%)
  • Eventuali tensioni creditizie da rendimenti troppo alti (16%)
  • Prime avvisaglie di rischio da “bolla AI”

Per l’investitore patrimoniale, il tema non è “evitare il rischio”, ma imparare a costruire portafogli in grado di attraversare anche gli shock inattesi.

IL VERO LAVORO CONSULENZIALE IN FASI COME QUESTA

Quando il consenso si compatta, il rischio non diminuisce: semplicemente cambia forma.

È qui che si misura il valore di una consulenza patrimoniale professionale: non nell’indovinare il prossimo dato, ma nel prevenire gli errori strutturali che il mercato, puntualmente, tende a commettere nei momenti di transizione.

Non inseguire la moda. Costruire anticorpi. Rafforzare l’immunità finanziaria del proprio patrimonio.

Questo oggi è il vero vantaggio competitivo per l’investitore privato serio.

SE È IL MOMENTO DI FARE UN VERO CHECK-UP STRATEGICO

Se gestisci un patrimonio rilevante e desideri un confronto serio per proteggere, diversificare e mettere davvero al sicuro i tuoi capitali in questa fase di mercato, possiamo parlarne insieme.

Contattami per una prima consulenza personalizzata e gratuita.

Pietro Bucolia – Consulente finanziario e narratore economico

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