IL PENDOLO DEL POTERE

Tempi duri per il trading: mercati isterici e scenari ribaltati in 24 ore. Ma l’investimento di lungo termine, fondato su buon senso e visione, resta l’unico faro capace di guardare oltre.

di Pietro Bucolia – Consulente finanziario e narratore economico

La giornata che inizia con un urlo

Lunedì, Wall Street era un campo di battaglia. Le facce tese dei trader, le urla nelle sale operative, il clic frenetico dei terminali Bloomberg: sembrava un déjà-vu, ma stavolta il copione si scriveva in diretta. Bastava un tweet, un sussurro, una frase scomposta. Ed ecco che tutto cambiava.

I listini crollavano. L’S&P 500 perdeva oltre il 4%, il Nasdaq veniva giù con la stessa violenza. Oro in rally, VIX alle stelle, Treasury in cerca di riparo. Un’altra giornata da incorniciare… ma al contrario.

Il doppio colpo: Powell e la Cina

A scatenare la tempesta, un’accusa senza precedenti: il Presidente USA minaccia di rimuovere Jerome Powell, simbolo dell’indipendenza della Federal Reserve. In parallelo, l’escalation con la Cina prosegue tra dazi e veti, in un clima che ricorda la Guerra Fredda.

Il messaggio implicito è devastante: nemmeno la banca centrale è al sicuro. È come dire al mercato che le regole non valgono più. E infatti, la reazione è quella tipica di un sistema che perde la fiducia: vendite, volatilità, corse ai beni rifugio.

Il silenzio che ribalta tutto

Poi, l’imprevisto. Nessuna notizia ufficiale, nessuna dichiarazione formale. Ma qualcosa si muove. Nella parte finale della seduta, partono acquisti improvvisi, metodici, crescenti. Il giorno dopo, l’annuncio: Trump “non intende più rimuovere Powell”, e le trattative commerciali “vanno bene”. Ancora una volta, le parole cambiano tutto.

I mercati risalgono con la stessa velocità con cui erano crollati. In 36 ore:

• Nasdaq: -4,2% → +2,5%

• Oro: +3,1% → -1,2%

• VIX: da 13 a 21, poi giù a 15

Numeri che raccontano una verità semplice: oggi si reagisce agli umori, non ai fondamentali.

Il potere delle parole, il rischio della narrativa

Come scriveva Hannah Arendt, “il potere si fonda sul consenso, e non sulla verità”. Mai citazione fu più calzante: oggi basta dire “saremo buoni” per far salire Tesla del 5% e il Nasdaq del 2,5%.

Non siamo più in un mercato razionale, ma in un’arena emotiva, dove ogni dichiarazione è uno strumento di manipolazione della percezione. I fondamentali non contano più, almeno nel breve. E questo mina le basi stesse su cui un risparmiatore dovrebbe poter costruire le proprie scelte.

Tesla, il caso simbolo: numeri in calo, titolo in rally

Nel mezzo di questo teatro, arriva anche la trimestrale di Tesla.

• Ricavi: -9% (a 19,34 miliardi di dollari)

• Utile netto: -71%

• Vendite veicoli: 336.681 unità (peggiore dato dal 2022)

• Margine lordo: in calo al 16,3%

Eppure il titolo sale del 5%. Perché? Perché Elon Musk promette robotaxi a giugno, milioni di veicoli autonomi entro il 2026 e un nuovo Model Y “economico”. Promesse già sentite. Posticipate. Mai del tutto mantenute. Ma il mercato preferisce crederci.

Il tempo batte il panico

Un secolo di storia finanziaria lo insegna: le crisi arrivano, scuotono, spaventano. Ma passano. I mercati, nel breve, sono emotivi; nel lungo, tornano razionali. Chi ha saputo restare investito, con metodo e visione, ha sempre visto il proprio patrimonio crescere. Nonostante guerre, recessioni e crolli, l’economia reale ha continuato a muoversi. La vera certezza dei mercati è la loro incertezza. E la vera razionalità sta nel costruire con pazienza, accettando la volatilità come parte del percorso. Perché il tempo, se ben usato, non è mai un nemico. È il miglior alleato di chi sa aspettare.

Il vero hedge? Il buon senso

Tutto questo racconta un’unica verità: i mercati oggi sono dominati dalla narrazione, non dalla realtà. Dalle emozioni, non dalla logica. Dalle frasi del giorno, non dai numeri.

In un contesto così fragile, l’unico consiglio sensato è restare vigili. Non farsi abbagliare dai rimbalzi. Non costruire strategie su annunci momentanei. E soprattutto, avere memoria lunga.

Perché oggi il vento soffia a favore. Ma domani può cambiare. Di nuovo. E chi resta scoperto, sarà travolto.

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