LATTE GIRELLA MERCATI

Cronache dal tavolino d’angolo

di Pietro Bucolia – Consulente finanziario e narratore economico

L’iPhone, la girella e la volatilità

L’iPhone è sul tavolino, accanto al mio latte macchiato al cacao e a una girella ancora intatta.

Lo tengo davanti come fosse un giornale da leggere e un quaderno aperto dove scrivere.

Scrollo lentamente tra articoli, commenti di pre-apertura, analisi di scenario.

I mercati sono già nervosi, pronti ad una giornata in cui tutto può cambiare in pochi minuti.

Provo a scrivere qualcosa, ma le parole arrivano lente.

La mano destra inizia a far male, come se anche lei volesse prendersi una pausa da tutto questo.

Un po’ perché la volatilità condiziona anche i pensieri.

Un po’ perché, in giornate così, ogni frase va pesata due volte.

Poi alzo gli occhi. E vedo.

Vita vera, voce bassa

Vedo le persone prese dai loro dialoghi, immerse nella leggerezza del momento.

Chi gira lentamente il caffè. Chi lo sorseggia in silenzio.

Un vociare di fondo accompagna la scena. Non è rumore: è umanità.

“Signora scusi, possiamo avere due caffè macchiati in tazza grande?”

“Non sono cifre da dire… io mi sono comprato una casa!”

Le frasi rimbalzano tra i tavoli come palline da flipper.

Due signore parlano di famiglia:

“Anche a me è successo… vive cent’anni tuo zio… per carità!”

Ridono. Voci calme, occhi sereni.

Barbara dietro al bancone prepara caffè su caffè, con la grazia tranquilla di chi ha imparato a non correre anche quando tutto corre.

Lì dentro, tutto sembra sospeso.

Buonumore e indifferenza.

Indifferenza ai dazi, ai tassi, ai grafici.

Un altro mondo, rispetto a quello che leggo sullo schermo.

Il tempo che scorre, come niente

È passata un’ora da quando mi son seduto al tavolino

e mentre ero immerso nelle mie letture, nei miei pensieri,

ho visto passare e chiacchierare tante persone,

pronte ad iniziare la loro giornata.

Tra le tante chiacchiere, anche una conversazione tra due signore in arabo,

chiara, forte, intensa.

Non capivo le parole, ma ne sentivo il ritmo, l’urgenza, il tono.

Un’altra vita che si muoveva accanto alla mia, sotto lo stesso vociare, nella stessa aria di caffè.

Il mio lavoro non è prevedere

E io, lì nel mezzo, mi ricordo perché faccio questo mestiere.

Non è per prevedere il prossimo movimento.

Non è per reagire prima degli altri.

È per proteggere quella serenità che vedo qui intorno.

Per aiutare chi mi affida i suoi risparmi a non dover vivere appeso a un grafico.

Per stare dentro alla complessità, così che gli altri possano vivere fuori dalla confusione.

Non si vince reagendo

I mercati, oggi, sono binari. Impulsivi. Spesso irrazionali.

E molti si chiedono:

“È il momento di comprare?”

“Oppure conviene vendere tutto?”

La verità è semplice:

non si vince improvvisando.

Si vince con metodo, pazienza, visione.

Con un portafoglio costruito prima, non durante la tempesta.

A volte, il miglior consiglio non è “compra” o “vendi”, ma:

“Non reagire d’istinto.”

Latte, girella e buon senso

Resto ancora un po’.

La girella è finita. Il latte macchiato al cacao è ormai tiepido.

Ma le parole, finalmente, scorrono.

Perché ho capito cosa voglio dire oggi:

la finanza deve servire la vita, non dominarla.

Il vero valore della consulenza non è nella previsione.

È nella presenza, nella costanza, nella fiducia costruita nel tempo.

Io tengo d’occhio la tempesta, per permettere agli altri di godersi il sole.

Un pensiero, infine…

“Grazie mille, gentilissima…”

Lo dico alla signora Anna, che serve ai tavolini, mentre mi alzo per tornare al mio mondo fatto di grafici e decisioni.

Lei sorride, come se non sapesse che, senza volerlo,

ha appena ispirato il pezzo più importante della mia giornata.

E poi, un pensiero da cattedrale

Mentre esco dal bar e la porta si richiude piano alle mie spalle,

mi rendo conto che in mezzo a volatilità, rumore e ansie di rendimento,

la vera architettura della consulenza è fatta di fiducia, tempo, silenzio.

Come una cattedrale.

Non si costruisce in un giorno.

Ma quando è lì, resiste ai secoli.

E protegge chi entra, anche quando fuori imperversa la tempesta.

Vuoi parlare con me?

Se questo articolo ti ha colpito, se ti sei rivisto in una di quelle tazze di caffè,

o se senti che anche tu hai bisogno di mettere ordine nel rumore dei mercati, scrivimi o chiamami.

Telefono: 011 6403250

Dove trovarmi: Strada Genova 66, Moncalieri

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