Un viaggio attraverso le leggende di due culture che celebrano l’intelligenza e il cuore della volpe.
di Pietro Bucolia – Consulente finanziario e Narratore economico
Capitolo 1
La Leggenda della Kitsune Benevola
Moncalieri. In un piccolo villaggio giapponese, tra le colline rigogliose e le foreste sacre, viveva una giovane donna di nome Aiko. Era conosciuta per il suo cuore gentile e la sua saggezza, spesso consigliava i contadini su come migliorare i raccolti e curare gli animali malati.
Un giorno, durante una passeggiata nel bosco, Aiko trovò una volpe ferita. Senza esitazione, la raccolse e la portò a casa, curando le sue ferite con erbe medicinali e amorevoli cure. La volpe si riprese presto e, in segno di gratitudine, rimase con Aiko, diventando la sua fedele compagna.
Quello che Aiko non sapeva era che la volpe non era una semplice creatura, ma una Kitsune, una volpe magica capace di trasformarsi in essere umano. Dopo molte stagioni, durante una notte di luna piena, la volpe rivelò la sua vera natura ad Aiko. Trasformandosi in una bellissima donna, la Kitsune ringraziò Aiko per la sua bontà e le offrì un dono speciale: la capacità di comunicare con gli spiriti della natura.
Con questo dono, Aiko poteva ora ascoltare i sussurri degli alberi, capire i messaggi del vento e dialogare con gli animali del bosco. Grazie a questa abilità, aiutò il villaggio a prosperare come mai prima. I raccolti erano più abbondanti, gli animali più sani e felici, e la gente viveva in armonia con la natura.
La leggenda di Aiko e la Kitsune si diffuse in tutto il Giappone, diventando un simbolo di amicizia, gratitudine e rispetto reciproco tra umani e natura. La volpe, spesso considerata furba e ingannevole, in questa storia mostrò il suo lato più gentile e saggio, ricordando a tutti che anche le creature più inaspettate possono portare grande beneficio e bellezza nel mondo.
Capitolo 2
La Volpe e l’Anello del Re
In un’antica foresta del Nord, viveva una volpe di nome Runa, conosciuta per la sua pelliccia d’argento scintillante e i suoi occhi intelligenti. Runa era rispettata da tutti gli animali della foresta per la sua saggezza e la sua capacità di trovare soluzioni ai problemi più difficili.
Un giorno, il Re del Regno vicino, disperato perché aveva perso il suo prezioso anello durante una battuta di caccia, si rivolse agli abitanti della foresta per chiedere aiuto. L’anello era un simbolo di potere e saggezza, passato di re in re per generazioni. Senza di esso, il regno sarebbe caduto nel caos.
Gli animali della foresta si riunirono e decisero di chiedere aiuto a Runa. La volpe, sempre pronta ad aiutare, accettò la sfida. Con il suo fiuto acuto e la sua mente brillante, iniziò a cercare l’anello, seguendo le tracce lasciate dal re e dai suoi uomini.
Dopo giorni di ricerca, Runa trovò l’anello nascosto in una tana di tasso rosso, un albero sacro della foresta. Capì subito che l’anello era stato preso da un magico spirito della foresta per proteggere il regno da un pericolo imminente. Runa si avvicinò con rispetto e chiese allo spirito di restituire l’anello, promettendo di avvisare il re del pericolo incombente.
Lo spirito, toccato dalla sincerità e dall’arguzia di Runa, acconsentì. La volpe riportò l’anello al re, spiegando la situazione e mettendolo in guardia contro il pericolo che si avvicinava. Grazie all’avvertimento di Runa, il re poté preparare il regno e scongiurare il pericolo.
Il re, riconoscente per l’aiuto ricevuto, proclamò che la volpe sarebbe stata onorata e protetta in tutto il regno. Da quel giorno, le volpi furono viste come simboli di saggezza e protezione, e la storia di Runa venne tramandata di generazione in generazione come esempio di intelligenza e altruismo.