Come l’equilibrio tra saggezza, bontà e discernimento può condurci a una felicità autentica
“I soldi non fanno la felicità.” Questa frase è tanto ripetuta quanto, spesso, fraintesa. Se non è la ricchezza materiale a rendere felici, allora cosa lo fa? A questa domanda risponde il libro della Sapienza, uno dei testi più tardivi dell’Antico Testamento, che afferma con chiarezza: la felicità viene dalla sapienza. O, per dirla all’inverso, l’infelicità nasce dall’ignoranza di essa:
“È infelice chi disprezza la sapienza e l’educazione. Vana è la loro speranza e le loro fatiche inutili, le loro opere sono senza frutto.” (Sap 3,11-12)
Ma cosa significa essere sapienti? Non si tratta solo di possedere conoscenze teoriche o di essere particolarmente intelligenti. Nella Bibbia, la sapienza è una qualità pratica e concreta: è la capacità di orientarsi nel mondo, di trovare i mezzi giusti per raggiungere il vero bene. Una persona senza sapienza rischia di fallire non solo sul piano lavorativo, ma anche nelle relazioni e nella propria esistenza.
Tuttavia, la vera sapienza non è solo un’abilità tecnica o strategica: essa nasce dalla conoscenza profonda della realtà e del suo senso, che secondo la Bibbia è l’amore di Dio. Chi ignora questa verità non solo rischia di fraintendere il mondo, ma può passare una vita intera a inseguire obiettivi inutili, destinati a rivelarsi vani.
Bontà e Astuzia: Un Equilibrio Necessario
Questo concetto biblico di sapienza trova un’eco nelle parole di Gesù nel Vangelo:
“Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.” (Mt 10,16)
Qui Gesù invita a tenere insieme due aspetti apparentemente opposti: la bontà e la prudenza, la semplicità e l’astuzia.
• La colomba è simbolo di purezza, sincerità e fiducia in Dio. Essere “semplici come colombe” significa vivere con un cuore aperto e senza malizia, seguendo la giustizia e la verità.
• Il serpente, invece, rappresenta l’intelligenza e la capacità di muoversi con accortezza. Essere “prudenti come serpenti” significa non essere ingenui, saper discernere il bene dal male e non farsi trascinare da illusioni o inganni.
Questa unione di qualità è essenziale per la vera sapienza. Essere solo buoni, senza discernimento, espone al rischio di essere ingannati o manipolati. D’altra parte, essere solo astuti, senza bontà, porta a una vita egoistica e fredda, incapace di vera felicità.
La Vera Felicità Secondo la Bibbia
L’idea che la felicità sia legata alla sapienza ritorna spesso nelle Scritture. Un passo chiave è quello dei Proverbi:
“Beato l’uomo che ha trovato la sapienza, l’uomo che ottiene il discernimento: è una rendita più profittevole dell’argento e un provento superiore a quello dell’oro. […] È un albero di vita per chi ad essa si stringe, e chi ad essa si affida è beato.” (Proverbi 3,13-18)
Qui si afferma chiaramente che la vera ricchezza non è l’oro, ma la sapienza. La beatitudine (felicità autentica) non si trova nel possesso di beni materiali, ma nella capacità di comprendere e vivere secondo il vero ordine del mondo.
Anche Gesù, nel Discorso della Montagna, rovescia la logica umana della felicità:
“Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.” (Mt 5,3)
Le Beatitudini insegnano che la felicità non è nelle conquiste materiali, ma nell’orientare la propria vita verso Dio e il bene autentico. Questo è il cuore della sapienza evangelica, che spesso appare paradossale rispetto alla mentalità del mondo.
Un altro passo illuminante è la parabola dell’uomo saggio e dell’uomo stolto:
“Chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica sarà simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia.” (Mt 7,24-25)
Qui si vede chiaramente che la vera sapienza non è solo conoscere, ma mettere in pratica la verità. La felicità stabile appartiene a chi fonda la propria vita su qualcosa di solido, non su illusioni passeggere.
Sapienza e Felicità: Una Scelta di Vita
In definitiva, la Bibbia ci mostra che la felicità non è un obiettivo da raggiungere con il successo o le ricchezze, ma una conseguenza del vivere con sapienza. E questa sapienza non è solo intelligenza o abilità, ma capacità di riconoscere il senso profondo della vita, che è l’amore di Dio.
Chi è saggio e prudente, ma senza amore, rischia di diventare calcolatore e freddo. Chi è buono e generoso, ma senza discernimento, rischia di essere ingenuo e di smarrirsi. La vera sapienza sta nel trovare il giusto equilibrio tra bontà e astuzia, tra semplicità e intelligenza.
Come dice l’apostolo Giacomo:
“La sapienza che viene dall’alto è anzitutto pura; poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale e sincera.” (Giacomo 3,17)
Solo chi possiede questa sapienza troverà una felicità che non dipende dalle circostanze, ma dalla verità più profonda dell’esistenza.