Comprendere il disordine per costruire futuro
di Pietro Bucolia – Consulente finanziario e narratore economico
Un mosaico caotico, ma forse non privo di senso
Dopo settimane di dichiarazioni, smentite e aggiustamenti, la strategia tariffaria dell’amministrazione Trump inizia a delinearsi. A prima vista, sembra un mosaico confuso di minacce, eccezioni temporanee e imposte all’orizzonte. Ma osservando più a fondo, emergono due direttrici distinte: da un lato, tariffe con finalità di reshoring; dall’altro, tariffe negoziali mirate a riequilibrare i rapporti commerciali.
Strategia industriale: riportare a casa la manifattura
Le tariffe strategiche puntano a ricostruire le catene di valore all’interno degli Stati Uniti. L’obiettivo è chiaro: rilanciare la manifattura americana. Acciaio, alluminio, auto e ora semiconduttori sono al centro di un nuovo progetto produttivo. Apple, Nvidia, Qualcomm, Broadcom risultano vulnerabili, mentre Intel, GlobalFoundries, Micron e i produttori di impianti traggono vantaggio.
Tariffe tattiche: il dazio come leva di potere
Il secondo blocco è di natura tattica e negoziale. Tariffe al 125% alla Cina e al 10% su altri partner. La recente esenzione su prodotti elettronici è solo una pausa tecnica. L’intero schema tariffario sta diventando permanente, parte integrante della strategia industriale americana.
La vera incognita: incertezza normativa e volatilità
Questa fase di transizione crea un vuoto di visibilità. Le aziende faticano a pianificare, i mercati a valutare. Le big tech dovranno presentare trimestrali in un contesto incerto, con guidance riviste e margini sotto pressione.
E il dollaro? La bussola che traballa
L’indice delle coperture sul dollaro è sceso ai minimi dal 2020. Il biglietto verde non è più percepito come rifugio sicuro. Tariffe aggressive, spinte inflazionistiche e isolamento commerciale minano la fiducia internazionale.
Come una cattedrale patrimoniale: costruire per resistere
Ogni patrimonio – familiare, aziendale, nazionale – assomiglia a una cattedrale. Richiede progetto, visione e tempo. Ma soprattutto, fondamenta solide. Le tempeste arrivano. Fanno rumore. Ma se le basi sono forti – metodo, consapevolezza, resilienza – la struttura regge e attraversa le epoche.
Conclusione: tra disordine e possibilità
Il quadro attuale è confuso, sì. Ma non privo di senso. La politica tariffaria americana si muove su due binari: rientro industriale e rinegoziazione globale. Forse è un disordine strategico. Forse, l’inizio di una nuova fase. Le crisi fanno parte della vita economica. Spesso sono la scintilla che accende la trasformazione. Ogni passaggio complesso porta con sé anche un’opportunità. L’importante è avere una visione. Un progetto. Una cattedrale da completare.
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Pietro Bucolia – Consulente finanziario e narratore economico
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