Esplorando le frontiere dell’innovazione tecnologica e le sue ripercussioni sulla società
di Pietro Bucolia
Moncalieri. Era l’inverno del 1986, ed in una piccola città di provincia, Matilde, una quattordicenne appassionata di tecnologia, trascorreva il suo tempo libero davanti ad un computer Macintosh Plus. In un’epoca in cui la maggior parte degli adolescenti era occupata con lo studio del latino e del greco, Matilde trovava un fascino irresistibile nei misteri della tecnologia. Nonostante amasse il greco, faticava con la grammatica latina. Suo papà, preoccupato, organizzò delle ripetizioni con Don Pino, un vecchio prete del convento vicino, che aveva circa 75 anni.
Il Primo Incontro con la Tecnologia
Don Pino era un uomo di grande cultura, ma ciò che gli mancava era una comprensione del mondo moderno. Quando Matilde menzionò il computer durante una lezione, il prete fu subito curioso. Aveva letto di queste macchine straordinarie su Avvenire, ma non ne aveva mai vista una. Così, il giorno successivo, si recò a piedi a casa di Matilde.
Quando Don Pino vide il Macintosh Plus, fu inizialmente deluso. Si aspettava un enorme apparato simile a quelli dei film di fantascienza, ma si trovò di fronte a una macchina dal design elegante, con uno schermo integrato da 9 pollici in bianco e nero. Matilde accese il computer e, dopo un po’ di tempo, apparve una chiara immagine sullo schermo. Il prete, curioso, chiese: «Chiedigli quando è nato Platone».
Matilde spiegò che il computer non avrebbe saputo rispondere a una domanda così, ma Don Pino insistette. Così, la ragazza digitò la domanda in italiano, ottenendo l’unica risposta possibile: SYNTAX ERROR. Don Pino iniziò a fare la sua espressione impaziente, così Matilde disse: «Se mi lascia fare un po’ di preparazione, posso programmarlo per rispondere a questa domanda». Don Pino acconsentì e andò a parlare con la madre della ragazza.
Dopo qualche minuto, Matilde chiamò il prete. Questa volta, dopo aver digitato la domanda, il computer scrisse una risposta sullo schermo: «428/427 a.C.». Don Pino fu ancora più infastidito: «Ovvio che ora lo sa, gli hai appena detto la risposta!». Matilde cercò di spiegare che i computer non sanno nulla da soli, che dobbiamo dire loro tutto, ma poi possono ricordarlo e talvolta anche ragionarci su. «Chiedigli chi era Aristotele», aggiunse Don Pino con curiosità. Matilde digitò la nuova domanda, ma ottennero lo stesso risultato: SYNTAX ERROR. Tuttavia, Matilde promise di lavorarci sopra e di trovare un modo per far rispondere il computer anche a questa domanda.
Don Pino rifletté un attimo e disse: «L’intelligenza artificiale è come un muletto, capace di alzare pesi enormi con la sua forza e potenza meccanica, o potremmo dire statistica, ma non ha l’intelligenza, l’empatia, la capacità di sentire e vedere di un uomo. Come possiamo sfruttare al meglio le sue capacità senza dimenticare l’importanza delle qualità umane?».
Evoluzione dell’Intelligenza Artificiale
L’idea di macchine intelligenti risale ai primi giorni dell’informatica. Il termine “intelligenza artificiale” è stato coniato nel 1956 da John McCarthy, ma l’IA ha attraversato diverse fasi di sviluppo, dai primi sistemi basati su regole agli avanzati algoritmi di apprendimento profondo di oggi. Negli ultimi decenni, la potenza di calcolo, la disponibilità di grandi quantità di dati e i progressi nell’apprendimento automatico hanno portato a una rapida evoluzione delle capacità dell’IA.
Un Salto nel Futuro
Nel 2012, Matilde, ormai adulta, si trovò a ripensare a quella giornata mentre esplorava le funzionalità di Siri https://www.apple.com/it/siri/ il nuovo assistente virtuale del suo smartphone. Spinta dalla curiosità, pose la stessa domanda: «Quando è nato Platone?». La risposta fu immediata e precisa: «Platone è nato nel 428/427 a.C. ad Atene».
Colpita dalla precisione della risposta, Matilde decise di testare Siri ulteriormente. «Chi era Aristotele?», chiese. Siri rispose prontamente: «Aristotele (384-322 a.C.) è stato un filosofo greco antico, considerato uno dei più grandi pensatori della storia. Nato a Stagira, in Macedonia, fu allievo di Platone e in seguito divenne il tutore di Alessandro Magno. Aristotele ha apportato contributi significativi in molteplici campi, tra cui la filosofia, la scienza, la logica, l’etica, la politica e la poesia».
Matilde rimase stupita dalla rapidità e dall’accuratezza delle risposte. In pochi decenni, la tecnologia aveva compiuto un balzo in avanti straordinario. Non c’era più bisogno di programmare il computer per ogni singola domanda; ora le macchine potevano comprendere e rispondere in modo autonomo. Tuttavia, le parole di Don Pino le tornavano in mente: per quanto potenti, queste macchine mancano della comprensione e dell’empatia umana.
Implicazioni Etiche e Sociali dell’IA https://www.scienzaevita.org/nota-antiqua-et-nova-sullintelligenza-artificiale-distinguerla-dallintelligenza-umana/?
L’introduzione dell’IA solleva importanti questioni etiche e sociali. Tra queste, la perdita di posti di lavoro a causa dell’automazione, la privacy dei dati, la sicurezza delle applicazioni di IA e la responsabilità delle decisioni prese dagli algoritmi. È fondamentale che lo sviluppo e l’implementazione dell’IA siano guidati da principi etici e che vengano adottate normative adeguate per proteggere i diritti e il benessere delle persone.
Riflessioni su Passato e Futuro
Riflettendo su quanto accaduto, Matilde si rese conto di quanto il mondo fosse cambiato. Da un Macintosh Plus che richiedeva minuti per avviarsi, a un assistente virtuale che rispondeva in pochi istanti. Tuttavia, nonostante i progressi tecnologici, la curiosità e il desiderio di apprendere rimanevano invariati. La storia di Matilde e di Don Pino era un promemoria di come la tecnologia potesse avvicinare le generazioni e aprire nuove frontiere della conoscenza.
Il futuro dell’IA è ricco di opportunità e sfide. Le ricerche in corso mirano a creare sistemi di IA più intelligenti, capaci di comprendere il contesto e di adattarsi autonomamente a nuove situazioni. Inoltre, si prevede che l’IA svolgerà un ruolo sempre più importante nella risoluzione dei grandi problemi globali, come il cambiamento climatico e le pandemie. Tuttavia, è essenziale che l’umanità rimanga al centro del processo decisionale. Il progresso tecnologico deve essere bilanciato con considerazioni etiche e sociali, per garantire che i benefici dell’IA siano equamente distribuiti e che le potenziali conseguenze negative siano mitigate. Come un muletto che può sollevare pesi enormi, l’IA ha un’incredibile forza statistica, ma è nostra responsabilità guidarla con l’intelligenza, l’empatia e la sensibilità umane.